Dopo il calcio, il tamburello: Mombaroccio vince il torneo Italia Centrale.

Domenica scorsa la squadra di Tamburello di Mombaroccio è andata a vincere a Bagnacavallo, in Romagna, la finale del torneo di serie C, Centro Italia, battendo i padroni di casa per 6-5 e 6-4 e conquistando il diritto di giocarsi il passaggio alla serie B nei play off di settembre. Una nuova soddisfazione per Luciano Lorenzi, da tre anni Presidente dei giocatori di Tamburello, confluiti nell’Associazione Mombaroccio Calcio. Il 2018 è un anno da incorniciare, per lui e per i giovani atleti di Mombaroccio.

Erede dell'antica tradizione rinascimentale della palla al bracciale, quello del Tamburello è uno sport che con varie modalità sta tornando in luce dopo diversi anni di oblio. Negli sferisterio a ridosso delle mura urbiche si può giocare sfruttando la parete per i rimbalzi, come accade a Treja, nel più noto sferisterio marchigiano; a Mombaroccio lo sferisterio è stato ripristinato come arena di gioco omologata nel 2008, ma le mura sono solo uno sfondo scenografico e, dall'alto, una una spettacolare tribuna. A Mombaroccio il Tamburello si gioca nella versione "open", un torneo che ha visto affontarsi le nove formazioni di serie C delle tre regioni del centro Italia: Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, con gironi di tre squadre, gironi eliminatori, semifinali (di andata e ritorno) e finale secca a Bagnacavallo, dov'è arrivata proprio la squadra di casa.

Gli atleti di Mombaroccio, guidati dal capitano Gianluca Lazzari e dall'esperienza dei due giocatori più esperti, Mirko Ciaffoni e Giorgio Patregnani, hanno iniziato il loro cammino vincendo il primo girone eliminatorio, contro Bagnacavallo e Padova (nota formazione emiliana, verrebbe da dire; in realtà gli assetti territoriali richiedono qualche aggiustamento, così i Padovani si sono trovati a competere con una squadra romagnola e una marchigiana).

Nel secondo girone gli atleti di Mombaroccio sono andati in Toscana a vincere contro Firenze e Torrita (Siena), approdando così alle semifinali, dove hanno battuto il Treja nel doppio confronto per poi ritrovare il Bagnacavallo e superarlo a casa loro, cosa mai accaduta prima, aggiudicandosi due set sofferti: 6-5 nel primo e 6-4 nel secondo.

La palla al bracciale a Mombaroccio si è giocata fino alla metà del secolo scorso; nella chiesa di San Marco una bacheca conserva ancora un bracciale di legno e una palla di cuoio utilizzata dagli atleti di allora, uno dei quali, Mario Vagnini, è stato anche campione italiano della specialità. Poi dal bracciale (o collare) di legno si è passati al più elegante tamburello, ma con l'inizio degli anni '80 del secolo scorso la passione è scemata e il gioco - in forma agonistica - è scomparso, più o meno quando fu fondata la società di calcio.

Con l'inizio degli anni 2000 e per iniziativa di Paolo Bonci prima e Marcello Muratori poi la squadra di Mombaroccio si è riformata e ha ripreso le competizioni, andando a giocare a Mondolfo prima della sistemazione dello sferisterio di casa. Nel 2010 approdò anche in serie B, dove però ha perso tutte la partite. Ma fu comunque una bella esperienza, sostiene Mirko Ciaffoni, perché "allora sì che si giocava, ti ributtavano tutte le palle, un'ottima scuola per crescere".

Quest'anno c'è l'opportunità di tornarci. Bisognerà vedersela con alcune squadre del nord, vincitrici dei rispettivi tornei. Manca solo quella qualificazione per coronare l'anno d'oro dello sport di Mombaroccio e del suo presidente, Luciano Lorenzi.

Che il buon vento sia con voi!

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