di Maurizio Franca.
Gli studi sulla pericolosità di alcune sostanze chimiche che vengono abitualmente utilizzate in agricoltura si eseguono da più di venti anni e, nonostante tutto, ci sono ancora pareri discordanti sulla tossicità di questi prodotti. Se da un lato la IARC (International Agency for Research on Cancer) li considera probabilmente cancerogeni per l’uomo, dall'altra l’EFSA (European Food Safety Authority) ha smentito lo studio della Iarc.
Il motivo di queste diverse valutazioni sta tutto nelle modalità di ricerca. Da un lato, la IARC ha valutato il rischio del glifosato e, in particolare, se queste prodotto possa provocare il cancro. Però, non si è posta il problema di verificare quale sia la probabilità che ciò accada o quante persone possano risultarne affette. Cosa che ha fatto la EFSA, valutando il danno che il glifosato può causare in base alla sua tossicità e all’esposizione delle persone all’agente chimico.
In questa situazione, dove non solo non c'è un parere univoco ma ci sono anche definizioni 'relative', l'Amministrazione di Mombaroccio si è avvalsa del principio di precauzionalità, definendo una politica di condotta cautelativa per garantire un alto livello di protezione dell'ambiente e delle persone.
In pratica, i coltivatori e tutti coloro che utilizzano prodotti fitosanitari dovranno esporre cartelli che 'marchino' il terreno trattato e avvisare l'ASUR ogni qualvolta utilizzeranno il prodotto. Non è una richiesta di utilizzo, ma semplicemente una comunicazione per far sì che eventuali controlli possano essere comprovati.
Il Regolamento è scaricabile nel sito del Comune.