Così Renato Arzeni parla di se stesso, in terza persona:
L'artista Renato Arzeni ha avuto un cammino districato attraverso svariati sentieri. Momenti felici e tristi intrinsecamente annodati nel suo percorso di vita: splendidi genitori e fratelli, l’istituto d'arte, il suo studio di grafica pubblicitaria, due fantastici figli, il restauro dei mobili antichi, la pittura, la scomparsa della sorella Gabriella. Disegna da sempre, con passione e con amore. La pittura, soprattutto in questi ultimi anni, lo ha assorbito completamente, fisicamente e mentalmente. È una sua fedele compagna di vita. Non contano più ore, giorni, dolore e gioia. Pensa di non essere credente. "Pensa", perché talvolta gli vengono dei dubbi a questo proposito, considerando che la sua migliore amica è una suora. Il suo essere spesso inquieto e insoddisfatto è proteso a una continua ricerca di un mondo migliore. Lo cerca tra le onde delle sue marine e tra le rughe dei suoi ritratti. Che sia una ricerca dell’Eterno o altro non lo può dire, o forse non lo vuole sapere. Dipingendo cerca la libertà, cerca di sognare, cerca la pace.